Tutto è cominciato circa un anno fa, a settembre, mese in cui mi sono decisa per una visita da un otorinolaringoiatra: da tempo avevo parecchi disturbi della respirazione e nell’ultimo periodo stavano diventando veramente fastidiosi. In buona sostanza avevo il naso un po’ storto e la mia narice destra praticamente inutilizzata per respirare, negli ultimi tempi mi svegliavo più o meno tutte le mattine con il naso tappato, avevo difficoltà a liberarmi il naso (e di conseguenza fastidio alle orecchie) e spesso crosticine dolose che ci mettevano giorni a guarire. Dalla visita risultò che effettivamente avevo una deviazione del setto e della piramide nasale con fossa destra sub-occlusa e ipertrofia compensatoria del turbinato inferiore sinistro. Per risolvere la questione il medico mi propose una settoplastica che mi avrebbe permesso di respirare normalmente, facendomi però notare che esteticamente non sarebbe cambiato nulla e consigliandomi pertanto di valutare se avessi voluto effettuare, magari in futuro, una rinoplastica: l’intervento è molto simile e sarei finita sotto i ferri per due volte per un’operazione che si poteva fare in una volta sola.

Effettivamente il mio naso non mi piaceva, ma allo stesso tempo l’avevo “accettato”, per cui una bella riflessione è stata d’obbligo, e la decisione non è certo stata veloce. Qualche mese dopo, a gennaio, ero pronta per una nuova visita dal chirurgo consigliatomi dall’otorinolaringoiatra. Medico diverso, diagnosi uguale (per fortuna!): consigliata rinosettoplastica e preparata anche simulazione del ritocco estetico.

Per il discorso funzionale non si è dilungato più di tanto e mi ha semplicemente spiegato che si sarebbe occupato lui di sistemare le cose come dovevano essere per permettermi di respirare bene;  mi ha fatto  invece capire che in buona sostanza non si può scegliere che naso avere esteriormente, o per lo meno non del tutto: è stato lui che, partendo dalle fotografie che mi ha scattato, ha ipotizzato una forma che fosse adeguata al mio viso e devo dire la verità è stato bravissimo. Ricordo che al tempo mi fece abbastanza impressione vedere come il naso ritoccato sembrasse molto più naturale e armonioso del mio!

Anche dopo questa visita mi sono presa parecchio tempo per pensare, inizialmente ero molto indecisa, non sapevo se limitarmi alla settoplastica oppure no; ne ho parlato parecchio ovviamente con il mio compagno e con la famiglia, tutti mi hanno ascoltato pazientemente e mi hanno dato supporto per qualsiasi scelta avessi fatto. Non so esattamente cosa mi ha fatto decidere, ma 7 mesi dopo, ad agosto, ero pronta: rinosettoplastica sia. Ho ricontattato il chirurgo per  riprendere in mano la questione, dopo un paio di visite e fugati gli ultimi dubbi abbiamo fissato la data: 24 settembre, ricovero ore 10, intervento ore 14.

La mattina in ospedale è stata lunghissima, un po’ perché ero a digiuno, un po’ sicuramente per l’agitazione. Mi hanno fatto analisi del sangue, elettrocardiogramma, misurato pressione e saturazione e intervistato a lungo sulla mia storia clinica. Verso le 13:30 sono scesa in sala operatoria con indosso un magnifico camice, che io ovviamente avevo messo al contrario: ahem, va allacciato dietro. Arrivata in sala mi hanno spostato su un altro lettino, mi hanno collegato a mille apparecchi e addormentata. Mi sono svegliata un’ora e venti più tardi, mentre mi scollegavano i vari fili; mi hanno fatto rispostare sul letto da viaggio e trasferita in una saletta in cui attendere il ripiglio.

Un’ora dopo sono tornata in camera: tranquilla, abbastanza lucida, con tamponi nel naso, gessetto e un po’ di ematoma sotto l’occhio sinistro. Ecco, lo dico: i tamponi sono veramente insopportabili, questa cosa di respirare solo e soltanto con la bocca è odiosa, per il resto sono riuscita a far passare il tempo guardando serie tv, leggendo e girando su internet con il cellulare, anche se ero un po’ senza forze. Da lì fino a tipo mezzanotte sono rimasta con la flebo collegata con i liquidi,  niente cibo fino alla mattina dopo :(

La notte purtroppo non ho dormito quasi per niente (non mi lamento però perché è stata l’unica notte insonne ;)) ma quando la mattina alle nove chirurgo mi ha detto che mi avrebbe tolto a breve i tamponi ero felicissima! Anche se avevo letto che poteva essere doloroso, non lo è stato per niente (se ho ben capito è perché questo medico utilizza tamponi in silicone), anzi è stata una soddisfazione toglierli!

Poco dopo pranzo sono stata dimessa, occhi belli gonfi e viola, nessun medicinale da prendere ma soltanto dei lavaggi da fare con la soluzione fisiologica.

Già il giorno dopo gli occhi si stavano sgonfiando, mi sono gonfiata invece più in basso, sulle guance, e mi sono spuntati dei bei lividi anche lì, però c’è da ammettere che sono abbastanza soggetta. I 3-4 giorni successivi ero un po’ intontita e abbastanza stanca, dolore al naso nulla, più che altro un po’ di mal di denti ma comunque con un antidolorifico se ne andava; il naso nei primi giorni è rimasto quasi sempre tappato con un po’ di crosticine dentro, ho dormito seduta per i primi 5-6 giorni perché mi pareva di respirare un po’ meglio, ma già dal quarto giorno dopo l’operazione di giorno in naso cominciava ad essere libero.

Una settimana dopo l’intervento i lividi hanno cominciato a ridursi, il medico mi ha tolto il gessetto ma me l’ha sostituito con dei cerotti che ho potuto togliere da sola qualche giorno dopo. I lividi se ne sono andati completamente due settimane dopo e oggi, a poco più di tre settimane dall’intervento, il naso è ancora un po’ “rigido” con parecchie crosticine dentro e forse leggermente gonfio; sento un po’ di dolore a toccarlo per cui soffiarsi il naso con soddisfazione non è ancora possibile, respiro comunque molto bene e per me è magnifico.

Il mio grazie più sentito va al medico che mi ha seguito ed operato, il dottor Stefano Righini, è stato molto professionale e rassicurante sia nelle visite precedenti l’intervento, sia poco prima di entrare in sala; in più ha fatto un ottimo lavoro anche esteticamente perché il naso è perfettamente integrato nel mio viso, non mi vedo “strana” né ho fatto fatica ad abituarmici, perciò davvero grazie!

Non posso dimenticarmi ovviamente anche dello staff dell’ospedale San Giuseppe di Milano, sono stati tutti molto disponibili, gentili e particolarmente solari, grazie a tutti.

Ultimo ringraziamento per la persona più importante, la mia dolce metà, che mi è stata vicino durante tutto il percorso, mi ha sopportato con grande pazienza durante la convalescenza e mi ha comprato un sacco di gelato.


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